L ‘ ULTIMA LETTERA

Trondheim, Febbraio 2022

Eccoci qui.

Stavo pensando a quale lettera dal nord pubblicare..

se quella che ho scritto da una stanza del corona-hotel a Oslo, su come la Norvegia ha gestito le varie fasi di questa pandemia,

O se quella su ‘quello che funziona’ in terra norvegese, a partire dalle cose semplici, come il disinbarco dell’aereo ‘fila per fila’, o le mele offerte gratuitamente nei cesti fuori dalle case nei periodi di raccolta per non sprecare il cibo, o le code ordinate di auto che non tentano arroganti ingressi in corsia all’ultimo minuto..

O se quella sulla incredibile internazionalita’ della citta’ di Trondheim, dove a fare i pacchi in partenza per l’Ucraina si ritrovano cinesi, italiani, portoghesi, ucraini, russi e polacchi, in un mondo utopico dove i popoli possono ancora vivere in pace..

Ma non ci sono riuscita. Per ogni lettera che pensavo di mandare, la mia pancia gridava per quello che succede nel mondo. E non parlo solo di quello che succede ora.

Fare finta di nulla non e’ mai stato il mio forte, e non vorrei che fosse diversamente: ormai abbiamo scavato oltre il fondo dell’umanita’, tra guerre ignorate, politiche migratorie indegne di una qualsiasi.. non dico nemmeno civilta’, ma neppure umanita’.. tra interessi nascosti, e la prevalsa di pochi sulla pelle dei tanti..

Non se ne puo’ piu’. E io non posso e non voglio galleggiare indifferente nella mia bolla, raccontando qualche aneddoto magari divertente sulla vita nel nord Europa, mentre fuori l’umanita’ si e’ ormai da tempo persa.

Questa e’ la mia ultima lettera dal nord. Non perche’ non abbia piu’ nulla da raccontare, ma perche’ non voglio piu’ farlo. Non ha piu’ senso.

Sono mesi che ci penso. Mesi che rimando questo momento, perche’ come tutte le cose belle, si fa fatica a lasciarle andare.

Lascio le mie lettere dal nord con un ultimo messaggio: io credo nelle persone. Ciascuno di noi puo’ fare la differenza tra il bene e il male. Ciascuno di noi puo’ cambiare il mondo, almeno per qualcun’altro. Ne sono certa, perche’ lo ho visto e lo ho vissuto, in ogni posto dove sono stata. E ogni persona che sceglie di interessarsi agli altri rende questo mondo un posto migliore per tutti. Ognuno di noi puo’ avere questo grande potere. Pensateci.

Oggi per me inizia un nuovo progetto. Un progetto semplice, che possa aiutare altri a costruirsi un posto, nella mente, dove possa esserci pace, dove il resto del mondo si possa, per un momento, dimenticare. E dove la semplicita’ possa farci ritrovare la forza per affrontare il mondo che c’e’ fuori.

Il falchetto – MinoLobak

Vorrei portarvi con me in questo posto, per condividere un altro pezzo di strada insieme.

Mi serve solo un po’ di tempo, ma sono certa ci sentiremo di nuovo.

A presto

Arianna

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Trondheim, February 2022

THE LAST LETTER

Here we are.

I was thinking about which letter from the north to publish ..

If that one I wrote from a room in the corona-hotel in Oslo, about how Norway has managed the various phases of this pandemic, or if the one about ‘what works’ in Norway, starting with simple things, such as the passengers disembarking from the plane ‘row by row’, or the apples offered for free in the baskets outside the houses in summer to not to waste food, or thequiet queues of cars that do not attempt arrogant lane entries at the last minute ..

Or if the one about the incredible internationality of the city of Trondheim, where Chinese, Italians, Portuguese, Ukrainians, Russians and Polish get together to make parcels leaving for Ukraine, in a utopian world where peoples can still live in peace ..

But I didn’t succeed. For every letter I thought I was going to send, my belly screamed about what’s going on in the world. And I’m not just talking about what’s happening now.

I have never been good in ignoring the reality, and I don’t want it to be otherwise: by now we have dug beyond the depths of humanity, among ignored wars, immigration policies unworthy of any … I don’t even say civilization, but not even humanity .. among hidden interests, and the prevailing of a few over the life of many ..

We can’t take it anymore. And I cannot and do not want to float indifferently in my bubble, telling some perhaps amusing anecdote about life in northern Europe, while humanity has been lost .

This is my last letter from the north. Not because I no longer have anything to tell, but because I don’t want to do it anymore. It no longer makes sense.

I’ve been thinking about it for months. Months that I postpone this moment, because like all beautiful things, it is hard to let them go.

I leave my letters from the north with one last message: I believe in people. Each of us can make the difference between good and bad. Each of us can change the world, at least for someone else. I am sure about it, because I have seen it and lived it, in every place I have been. And each person who chooses to care about others makes this world a better place for everyone. Each of us can have this great power. Think about it.

Today for me a new project starts. A simple project, which can help others to build a place, in the mind, where there can be peace, where the rest of the world can, for a moment, forget. And where simplicity can help us to find the strength we need to face the world out there.

I would like to bring you with me to this place, to share another piece of road together.

I just need some time, but I’m sure we’ll talk again.

Soon

Arianna